Sindrome da affaticamento cronico: diagnosi e terapia

Diagnosi

Non esiste un esame o test diagnostico in grado di stabilire la presenza di una sindrome da stanchezza cronica. I sintomi di questa condizione clinica possono essere riscontrati in un’ampia serie di altre patologie, che vanno escluse dal medico in diagnosi differenziale.

Ne consegue che la diagnosi di sindrome da stanchezza cronica sia in sostanza una diagnosi di esclusione, cui solitamente si giunge dopo diverso tempo dall’esordio dei sintomi.

Quali sono le condizioni che possono simulare una sindrome da stanchezza cronica?

  • Disturbi del sonno: i sintomi della sindrome da affaticamento cronico sono indotti e peggiorano in caso di disturbi del sonno. Tuttavia, è bene ricordare che la privazione ipnica o il sonno non ristoratore determinano un’astenia del tutto fisiologica. I più comuni disturbi del sonno includono la sindrome delle apnee ostruttive del sonno, la sindrome della gambe senza riposo e l’insonnia. .
  • Patologie organiche: l’astenia è un sintomo comune a molte patologie, in particolare a carico dell’apparato cardiovascolare, endocrino e gastrointestinale. Le cause più comuni sono: anemia, diabete, insufficienza cardiaca e polmonare, ipotiroidismo, neoplasie, malattie infiammatorie croniche. Tali condizioni possono essere sospettate dal medico in base alla storia clinica e diagnosticate mediante opportuni esami ematochimici e/o strumentali.
  • Disturbi psicologici e/o psichiatrici: la stanchezza è estremamente comune nei soggetti che presentano una deflessione del tono dell’umore (depressione), sindromi ansiose, disturbo bipolare o patologie psichiatriche. Tali patologie sono suscettibili di trattamento farmacologico specifico e psicologico. 

Terapia

Non esiste un rimedio definitivo in grado di “guarire” il malato dalla sindrome da stanchezza cronica. La terapia è volta al sollievo dei sintomi e al miglioramento della qualità della vita.

Farmaci

Farmaci antidepressivi sono utili nei pazienti che presentano un tono dell’umore deflesso.

Farmaci analgesici o antinfiammatori forniscono in genere un sollievo, seppur momentaneo. 

Farmaci ipnoinducenti o sedativi sono in grado di migliorare il sonno delle persone affette da questa patologia. 

Fisioterapia

Spesso i soggetti affetti da sindrome da affaticamento cronico riducono progressivamente l’esercizio fisico fino a condurre una vita sostanzialmente sedentaria. 

Un trattamento riabilitativo mirato è utile al fine di mantenere un adeguato tono e trofismo muscolare e incrementare gradualmente la tolleranza all’esercizio fisico.

Medicina alternativa

Tecniche omeopatiche e di medicina alternative sono state proposte nel trattamento della sindrome da stanchezza cronica, con discreti risultati, verosimilmente, almeno in parte, ascrivibili ad effetto placebo. 

Supporto psicologico

La componente psicologica è un fattore molto importante.

Intraprendere un percorso psicologico di terapia cognitiva con uno specialista è utile nell’acquisire una consapevolezza circa la propria condizione e trovare le strategie utili a contenerla.

Esistono dei gruppi di supporto in cui è possibile incontrare e parlare con altre persone affette dalla patologia. In questo modo il soggetto scopre di “non essere solo”, si sente libero di parlare della propria malattia e ha modo di confrontarsi.  

Rivolgersi al medico

Se pensi che i tuoi sintomi siano compatibili con la sindrome da stanchezza cronica, è bene rivolgersi alle cure del medico.

Se ne senti la necessità, puoi portare con te un amico o un familiare in modo da aiutarti a ricordare le informazioni e i consigli che hai ricevuto durante la visita.

Come prepararsi alla visita

Prima dell’appuntamento è utile annotare tutte le informazioni più rilevanti.

  • Segni e sintomi: cerca di essere il più accurato possibile. Individua quali sono i momenti della giornata in cui ti senti più stanco, se ci sono delle situazioni che peggiorano la situazione e se oltre alla stanchezza hai ad esempio, problemi di memoria, mal di testa, disturbi del sonno, nausea ecc.
  • Informazioni sullo stile di vita: possono costituire informazioni rilevanti, recenti cambiamenti del proprio stile di vita e della propria routine in generale, sia fisici che psicologici. 
  • Malattie attuali o pregresse:  il medico ti chiederà di elencare le patologie di cui soffri e di cui hai sofferto in passato, gli interventi chirurgici cui eventualmente ti sei sottoposto e tutti i farmaci o integratori che assumi. Annota anche le allergie a farmaci e le intolleranze alimentari.
  • Quali domande fare al medico: al momento della visita non è semplice fare mente locale e chiedere effettivamente al medico tutto quello che per te era importante sapere. Può essere utile creare in anticipo una piccola lista di domande.

Ecco alcuni suggerimenti, di domande che potresti porre al medico:

  • Quali sono le possibili cause alla base dei miei sintomi?  
  • Quali esami devo fare per scoprirlo?
  • Cosa succede se gli esami che faccio non sono dirimenti?
  • Quali modifiche dovrei apportare al mio stile di vita?
  • Dovrei intraprendere un percorso di supporto psicologico?

Quali domande ti farà il medico

Anche il medico ti farà ovviamente delle domande. Le più comuni sono: 

  • Quali sono i tuoi sintomi e quando sono iniziati?
  • Quali fattori influenzano la gravità dei sintomi?
  • I sintomi condizionano negativamente la tua vita familiare, sociale e/o lavorativa?
  • Hai disturbi del sonno?
  • Hai disturbi di concentrazione o memoria?
  • Ti senti triste o depresso?
  • Hai provato qualche rimedio fai da te o assunto qualche farmaco?

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